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La Metamorfosi

di Frank Kafka

"Gregor in tutti questi mesi aveva avuto tanto tempo per pensare al pieno e al vuoto sulla terra.

Aveva elaborato una sua personale teoria:

la felicità di qualcuno necessita del sacrificio di qualcun altro; perché esistano i ricchi devono per forza esistere i poveri; le persone di bell'aspetto prendono tutto lo spazio di quelle dall'aspetto ripugnante; perché uno sieda sulla poltrona del Principale qualche commesso viaggiatore deve correre.

E alla fine dei conti, perché qualcuno possa vivere qualcun altro deve morire."

regia di Stefano Pagin


con Davide Ciani e Bojana Lazarevic

Durata: 80 min

“La metamorfosi” è uno dei testi più importanti della letteratura del novecento.

Lo spettacolo propone l’adattamento drammaturgico per un attore e un'attrice dell'omonimo racconto del 1915 di Franz Kafka.

Narra di come il modesto “commesso viaggiatore” Gregor Samsa, impiegato di un' azienda tessile, si risvegli una mattina trasformato in un insetto.

Il racconto, che rappresenta lo stordimento di una famiglia piccolo borghese di fronte ad un accadimento incomprensibile, tocca l’essenza del più intimo conflitto esistenziale di noi esseri contemporanei.

In questa nostra edizione per il teatro si è voluto puntare una lente di ingrandimento sul rapporto fratello/sorella: Gregor/Grete. Fra le tante possibili abbiamo privilegiato una lettura, per così dire, biologico-sociale. 

Abbiamo notato come la decadenza di Gregor permetta l'emancipazione della giovane sorella, unico essere riproduttivo di tutta la famiglia, quindi capace di perpetuarsi e abbiamo evidenziato la sua lotta per la conquista del futuro a scapito del fratello, sterile e imbarazzante particella del consorzio economico-sociale. Abbiamo quindi esasperato l'angolo di visuale e impugnato un complotto sotto forma di gioco infantile, ordito più o meno consapevolmente dalla sorella contro il fratello.

Tanto più oggi, in un' epoca di sovrappopolazione, di forti migrazioni, di vecchiaie sempre più protratte, la lotta per lo spazio è, tutti i giorni, davanti ai nostri occhi e anche letto con questo senso adattato alla nostra contemporaneità il testo di Kafka, seppure dal suo angolo surreale, ci parla ancora.

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